SATELLITI METEO

 

 

                                                   

LA RICEZIONE DEI SATELLITI METEOROLOGICI

di

Ennio D’ONOFRIO IK6DTA

    Attualmente sono in orbita una miriade di satelliti artificiali, i satelliti meteorologici riprendono e trasmettono a Terra immagini della superficie terrestre. Esistono due tipologie di satelliti meteorologici:

1) Satelliti polari APT (Automatic Picture Trasmission)

2) Satelliti geostazionari

    I satelliti polari si definiscono tali in quanto effettuano delle orbite che attraversano i poli; un’orbita di questo tipo consente una copertura globale del pianeta: mentre il satellite effettua la sua orbita, (ad una altezza dal suolo di circa 800-1000 Km) la Terra ruota sotto di esso, così ad ogni rivoluzione si troverà a sorvolare e quindi riprendere aree differenti della superficie terrestre.

    Questi satelliti dispongono a bordo di rivelatori di spettro (radiometri) sensibili a parecchie bande, dal visibile all’infrarosso, e permettono di tenere sotto controllo continuamente la posizione delle nubi, la temperatura a Terra e la velocità dei venti.

    I satelliti geostazionari, orbitano intorno alla Terra sopra l’equatore ad un’altezza di 36.000 Km, si muovono alla stessa velocità angolare di rotazione della Terra, questo fa si che il satellite per una certa area terrestre, risulti come se fosse fermo in un punto fisso nello spazio.

 

SATELLITI AMERICANI

    Il primo satellite meteorologico si chiamava TIROS I (Television Infrared Observation Satellite) fu lanciato il 1° aprile 1960.

    Successivamente gli USA svilupparono vari tipi di satelliti sperimentali, tra i più importanti ricordo il NIMBUS poi ESSA e ITOS. Da questo momento in poi fu avviata la serie NOAA, che vanta oggi ben 5 esemplari:NOAA 12, NOAA 14, NOAA 15 , NOAA16 e NOAA17.

    I satelliti NOAA sono gestiti dalla NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration), ente americano dedito al monitoraggio delle condizioni atmosferiche ed oceaniche del globo. Trasmettono immagini del nostro pianeta sia in formato analogico (APT) che in digitale (HRPT).

    Una caratteristica del formato NOAA APT è la presenza sullo stesso quadro di due immagini identiche riprese però in due differenti finestre spettrali: durante il giorno visibile e infrarosso, durante la notte infrarosso.

Caratteristiche dei satelliti APT NOAA
NOAA 14 137.620

NOAA12

137.500 Mhz

NOAA15

137.500 Mhz

NOAA 17

137.620 Mhz

POLARIZZAZIONE

CIRCOLARE DESTRORSA

MODULAZIONE

FM analogica

DEVIAZIONE

+- 17Khz

FREQ. SOTTOPORTANTE

2400 Hz

MODUL.SOTTOPORTANTE

AM 87%

LINEE PER MINUTO

120

IOC

576

RISOLUZIONE

4 Km

 

SATELLITI RUSSI

   L’URSS cominciò la corsa tecnologica ai satelliti meteorologici nel 1966 inaugurando la serie Cosmos 122. Nel 1969 fu lanciato il primo della serie Meteor, oggi il Meteor 3-5 continua a trasmettere buone immagini APT sui 137 MHz.

    Oltre ai Meteor, sono stati messi in orbita i satelliti Okean, che proseguono sporadicamente programmi atti a ricevere informazioni sui ghiacciai e sugli oceani. Le rarissime volte che si riesce a ricevere il segnale, la decodifica è possibile solo se si ha il PC acceso col programma caricato: raramente la trasmissione dura oltre i 30 secondi!!!

    I Meteor trasmettono una sola immagine (solitamente al visibile), per cui vantano una risoluzione maggiore rispetto ai NOAA. Il sensore di bordo particolarmente efficace sulle lunghezze d'onda corrispondenti al giallo, questo conferisce alle immagini dell'Africa una particolare nitidezza, mentre sull'Europa le strutture continentali sono meno evidenti e più scure. Anche le nuvole sono riprodotte molto fedelmente dai Meteor, in tutte le loro sfumature e dettagli.

    Negli anni scorsi, le immagini erano affette da un disturbo secondo me dovuto a un battimento a livello di sottoportante, disturbo che attualmente per fortuna è scomparso.

Caratteristiche dei satelliti Russi

METEOR 3-5

137.300 Mhz

RESURS 01-N4

137.850 Mhz

OKEAN-0

137.400 Mhz

POLARIZZAZIONE

CIRCOLARE DESTRORSA

MODULAZIONE

FM analogica

DEVIAZIONE

+- 15Khz

FREQ. SOTTOPORTANTE

2400 Hz

MODUL. SOTTOPORTANTE

AM 90%

LINEE PER MINUTO

120

IOC

264

 

SATELLITI EUROPEI

    In Europa l’Agenzia Spaziale Europea (ESA) ha sviluppato una serie di satelliti geostazionari denominati Meteosat. Ne sono stati costruiti sette, il primo fu messo in orbita il 23 novembre 1977, posizionato a 36.000 Km di altezza sulla parte orientale dell’oceano Atlantico (0 gradi di longitudine). Da quella posizione riesce a osservare un emisfero completo, di conseguenza con l’ausilio di altri 3 satelliti posti in altre posizioni è possibile tenere sotto controllo la situazione a livello planetario.

    Come per i satelliti polari, il cuore di tutto il sistema è il radiometro che costituisce il sistema di ripresa delle immagini, esso per acquisirne una impiega 25 minuti, alla fine in un tempo di 5 minuti, si riposiziona per poter iniziare una nuova scansione. È proprio per questo motivo che il satellite invia "solo" una immagine ogni mezz’ora.

    Contrariamente ai satelliti polari, il Meteosat, non invia le immagini in "diretta" a Terra, cioè mentre vengono riprese, ma dopo l’acquisizione vengono inviate a Terra nel centro di controllo di Damstadt in Germania dove dopo una complessa elaborazione (inserimento dei contorni delle nazioni, separazione dei tre flussi informativi: VIS, IR,WV, e correzioni varie ), vengono ritrasmesse al Meteosat in formato digitale, e il satellite come un ponte radio le ritrasmette in orari ben precisi, il tutto mezz’ora dopo la scansione.

    Le immagini sono trasmesse in 2 formati differenti: WEFAX analogico e HRI (High Resolution Image) numerico. Il canale a 1691.0 Mhz è usato solo per la diffusione WEFAX analogico, mentre quello a 1694.2 Mhz è usato per la diffusione HRI. Purtroppo dal 1995, le immagini digitali sono criptate, quindi non ricevibili a livello amatoriale.

Caratteristiche del satellite geostazionario METEOSAT Europei

FREQUENZA CANALE A1

1691.0 Mhz

FREQUENZA CANALE A2

1694.5 Mhz

POLARIZZAZIONE

Lineare orizzontale

MODULAZIONE

FM Analogica

DEVIAZIONE

+- 9Khz

FREQ. SOTTOPORTANTE

2400 Hz

MODULAZIONE SOTTOP.

AM 80%

LINEE AL MINUTO

240

IOC

267.36

FORMATO IMMAGINE

800X800 pixel

 

 

RICEZIONE DEI SATELLITI POLARI

    Per chi si interessa di radio ed anche appassionato di autocostruzione, la ricezione amatoriale delle immagini trasmesse da questi satelliti non dovrebbe essere un problema, descriverò un sistema minimo alla portata di tutti.

 

L’ANTENNA

    Il sistema d’antenna è come sempre l’anello più importante di tutto il sistema, il satellite sorge all’orizzonte AOS (Acquisition Of Signal), transita più o meno sopra di noi allo zenit, e poi tramonta LOS (Loss Of Signal) nella parte opposta, ovviamente maggiori problemi si hanno nella fase di prima acquisizione e nella fase finale quando il satellite è basso all’orizzonte, e i segnali sono molto deboli. Durante tutto il tempo di acquisizione del satellite, che dura normalmente circa 10, 15 minuti, bisogna tener conto dei cosiddetti "buchi", cioè delle cadute brevissime ed improvvise di segnale.

    Quindi l’antenna ideale sarà quella che ha un diagramma di radiazione verticale abbastanza appiattito cioè con un guadagno maggiore per i segnali provenienti dai punti bassi dell’orizzonte, e possibilmente omnidirezionale.

    L’antenna che risponde meglio a questi requisiti, è la QHA (Quadrifilar Helix Antenna) antenna quadrifilare. Questa antenna ha un diagramma di radiazione verticale molto basso, inoltre essendo composta da due dipoli ripiegati con una torsione di 90° e collegati in quadratura, si adatta perfettamente per la ricezione dei segnali polarizzati in modo circolare come sono i segnali dei satelliti polari (polarizzazione circolare destrorsa).

    Su questa antenna io ho pubblicato un articolo su Radio Rivista del mese di novembre 1999 (la foto è in copertina), prima di questa data in Italia l’antenna non era conosciuta, ora è anche commercializzata da una ditta del settore. Chi vorrà cimentarsi nell’autocostruzione dell’antenna, troverà sulla rivista tute le misure.

    Sono utilizzabili anche altre antenne come Turnstile, Discone, Ground Plane ma con risultati sicuramente inferiori.

La mia antenna quadrifilare su RR 11/1999

IL PREAMPLIFICATORE

    Per garantire un buon rapporto segnale/rumore è consigliabile, se non addirittura indispensabile inserire un preamplificatore. Questo dovrebbe avere un basso rumore, ed una buona selettività, anche per minimizzare i disturbi che spesso provengono dalla vicina banda aerea. L'alimentazione può essere prelevata direttamente dalla linea di discesa utilizzando la cosiddetta telealimentazione. In pratica si tratta di immettere sul cavo coassiale anche la tensione continua destinata ad alimentare l'amplificatore. Su internet e sulle riviste del settore si possono trovare diversi progetti specifici.

 

IL RICEVITORE

    Se non fosse per la larghezza di banda, che deve essere di almeno 30 Khz, andrebbe bene un qualsiasi ricevitore per uso radioamatoriale in grado di ricevere la gamma da 137 a 138 Mhz. Ricevitori di un certo pregio, come ICOM R7000, R8500 e R9000, vanno già bene in quanto hanno le caratteristiche richieste, ma non sono sicuramente alla portata di tutte le tasche.

    Nuova Elettronica, nel corso degli anni ha pubblicato diversi progetti di ricevitori appositamente studiati per la ricezione dei segnali satellitari a 137 Mhz, alcuni con display digitale, altri con memorie e con scansione dei canali memorizzati.

    Un buon ricevitore deve avere almeno le seguenti caratteristiche:

1) Adeguata larghezza di banda (30Khz);

2) Elevata sensibilità ;

3) Scansione della banda con sblocco del muting in presenza di segnale;

4) S-meter;

5) Controllo automatico di frequenza e di guadagno;

6) Eventuale uscita IF a 10.7 Mhz per futuri sviluppi in modo digitale;

7) Possibilita’ di telealimentazione sul cavo di antenna;

8) Potenziometro di controllo dell’uscita del segnale di BF sul pannello frontale.

 

    Tutte queste caratteristiche sono svolte bene dal kit LX 1163 pubblicato da Nuova Elettronica, io consiglio di acquistare solo i soli circuiti stampati, e completare il tutto personalizzando il ricevitore. Questo progetto non prevede un display per la lettura digitale della frequenza ma una barra di led con i quali viene anche visualizzata la scansione, che è continua fino a quando non riceve un segnale di un satellite.

Il mio ricevitore APT

SOFTWARE

 

    Quando non c’erano i computers, decodificare un segnale di un satellite non era alla portata di tutti, solo il videoconveter era composto da ben 73 circuiti integrati, poi con i primi Commodore, (o 8086) il problema si è spostato sull’interfaccia con la porta seriale. Attualmente, la nostra salvezza finalmente ha un nome: SOUND BLASTER !!!!

    Oggi tutti i programmi di uso radioamatoriale sono progettati per il funzionamento con la scheda Sound Blaster, e la cosa ha notevolmente semplificato il tutto, basta collegare l’uscita di BF con un jack su uno degli ingressi della scheda e il gioco è fatto.

    Di software per la decodifica dei segnali ricevuti ce ne sono molti, quello che io preferisco in assoluto è che consiglio a tutti, è il WX SAT (funziona con la SB) nella versione più recente cioè la 2.5 rev. 9.2, disponibile su Internet in formula freeware. Questa applicazione provvede alla decodifica dei segnali APT, dei satelliti Noaa, Meteor, Sich, Meteosat e dei segnali FAX ricevuti via radio sulle HF.

    È dotato di numerose funzioni: può essere programmato per la ricezione e la memorizzazione automatica senza la presenza dell’operatore, volendo fornisce in uscita anche o solo un file in formato Wave, (molto utile per successive elaborazioni col programma SAT SIGNAL) si può creare per ogni satellite un file.dat personalizzato variando i vari parametri, si possono colonizzare le immagini, dispone di un ingegnoso sistema per la sostituzione di righe mancanti (per disturbi brevi) con la riga precedente o successiva.

    Altro software forse più raffinato del precedente è il JVCOMM 32, è l’evoluzione per Windows dei mitici JVFAX 6.0 e JVFAX 7.0, con i quali mi sono fatto le ossa qualche anno fa con un 8086 in DOS. Una versione con funzioni ristrette è scaricabile da internet, decodifica tutti i satelliti polari, Meteosat, i segnali fax, inoltre elabora anche segnali SSTV.

 

RICEZIONE DI METEOSAT

    Meteosat come detto in precedenza trasmette su due canali: 1691.0 e 1694.5 Mhz, l’antenna ideale per ricevere questi segnali, è una parabola in primo fuoco di almeno un metro di diametro (alla nostra latitudine: Italia centrale), con un illuminatore di tipo barattolo o corner-reflector polarizzato orizzontalmente. La ricezione è possibile anche con una antenna yagi con un adeguato numero di elementi per raggiungere un guadagno di almeno di 20dB.

    Il segnale captato dovrà essere inviato ad un preamplificatore con una bassa cifra di rumore, (NF 0.5 - 0.7 dB) successivamente andrà all’ingresso di un convertitore di almeno 50 dB di guadagno, che provvederà a convertire il segnale in banda 137 Mhz. Il preamplificatore, ed il convertitore, devono essere vicinissimi all’illuminatore per ovvi motivi, entrambi saranno telealimentati mediante il cavo di discesa che può essere anche un buon cavo tv-sat.In stazione, ovviamente si userà lo stesso ricevitore per i polari e lo stesso software, quindi valgono le stesse indicazioni date in precedenza.

 

RICEZIONE HRPT

    I satelliti NOAA, oltre alle trasmissioni analogiche descritte in precedenza, contemporaneamente trasmettono in banda "L" (1698 -1708 Mhz) anche le immagini in formato digitale, il primo problema da superare è quello del sistema di antenna, che considerata la frequenza, non potrà che essere una parabola di almeno 1,20 m. e siccome il satellite gira in orbita polare, dovrà essere motorizzata sui due piani azimutale ed elevazione con un sistema in grado di garantire un inseguimento costante del satellite.        Il convertitore è analogo a quello usato per Meteosat, il segnale viene convertito in banda 137 – 140 Mhz, e ricevuto con un ricevitore simile a quello analogico, ma con una uscita in media frequenza a 10.7 Mhz necessaria per inviare il segnale ad una apposita scheda di decodifica da inserire in uno slot del computer, il quale con un software apposito provvede alla decodifica delle immagini. Le immagini HRPT hanno una risoluzione di 1.1 Km, sono ricchissime di particolari geografici, quindi veramente molto belle da vedere.

    Cimentarsi con le varie problematiche sopra descritte, è sicuramente un’ esperienza stimolante e contribuirà a trarre grosse soddisfazioni a livello di orgoglio personale.

    Non vi meravigliate se qualche vostro amico radioamatore "spingibottone" vi dirà che è più facile scaricare le immagini da Internet!! Loro hanno le idee poco chiare di cosa vuol dire essere radioamatore appassionato di elettronica.

A proposito di Internet, alcune delle immagini da me ricevute sono pubblicate sul mio sito, insieme ad altre informazioni, e a moltissimi links ad altri siti di altri appassionati di ricezione APT, Internet è un pozzo inesauribile di notizie, ed informazioni sull’argomento. Da parte mia, sono a completa disposizione per ogni ulteriore informazione all’indirizzo di E-MAIL.

Immagine da me ricevuta dal satellite NOAA 15 il 30/10/2002 (eruzione ETNA)

 

73 de Ennio, IK6DTA

 

http://space.tin.it/io/endonofr

 

23/02/2003

 

                                                                         

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